martedì 29 marzo 2011

Come è nata La Tempesta Migratoria

La Tempesta Migratoria è nata come progetto culturale, politico e sociale, con il desiderio di provare ad aggregare idee, persone, organizzazioni, politica e società civile in un percorso su un tema nuovo nel panorama italiano: il rapporto tra ambiente e immigrazione, visto per la prima volta come un unico tema, strategico, in una prospettiva e con una progettualità capaci di rileggere sia la visione ambientalista che quella della politica sui cittadini, della società del presente e del futuro. Ambientalismo oggi significa sempre più ambientalismo urbano: entro breve la maggior parte della popolazione mondiale vivrà in aree urbanizzate, prevalentemente megalopoli. Si va quindi verso processi di urbanizzazione che richiedono risposte nuove, una progettualità di lungo periodo. Costruire città sostenibili é dunque fondamentale. Ma non si può costruire città sostenibili se esistono situazioni non sostenibili di emarginazione sociale. Città sostenibili significa in primo luogo vera cittadinanza. E’ chiaro, in questa prospettiva, che le istituzioni, la politica, le grandi organizzazioni ambientaliste devono far fronte non solo alle emergenze ambientali, ma “progettare i nuovi cittadini”, oltre che i nuovi contesti urbani in cui essi vivono. Gli strumenti a disposizione sono la green economy, la legislazione, l'integrazione e l'educazione. Le nuove forme di partecipazione “dal basso” e la sempre maggiore facilità di comunicare grazie ai nuovi media generano nuove consapevolezze, conseguenti forme di aggregazione e processi di cambiamento sociale a cui il nuovo ambientalismo deve saper dare risposte e trovare soluzioni. Le città sostenibili saranno il contesto e le fondamenta dell'integrazione. Il tema della green economy sarebbe, inoltre, vuoto senza la riscoperta di parole d'ordine come lavoro e diritti e legalità, in mancanza delle quali i fenomeni migratori resterebbero soggetti alle distorsioni della globalizzazione forzata. Ecco di nuovo intrecciarsi il tema ambientale con quello dell'immigrazione. Sfruttamento del pianeta e sfruttamento delle risorse generano, infatti, immigrazione obbligata e moltitudini di cittadini senza diritti. La costruzione di nuove città sostenibili e la progettazione di cittadinanze cui siano egualmente distribuiti i diritti basilari sono, per queste ragioni, il primo banco di prova con cui misurarsi per superare strutturalmente questi problemi. La Tempesta Migratoria è solo un inizio, ma speriamo che possa essere uno degli strumenti di questo processo di trasformazione, una piattaforma di idee e spunti per aprire un dibattito e guardare a questi temi da una prospettiva inconsueta.

3 commenti:

  1. Bel lavoro, molto documentato e pieno di spunti. Bravo Stefano.

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  2. Grazie mille Sara, il tuo parere positivo mi fa particolarmente piacere. Di cuore. Grazie

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